La carovana è tranquilla, i nomadi bevono tè e camomilla, i contadini nei campi brulli non si accorgono di nulla, in città tutto scricchiola, vacilla e crolla. Le colonne bianche franano sul popolo, i muri sono rasi al suolo, i corvi guardano i corpi e i corpi i corvi. I malviventi dallo sguardo torvo escono dai covi, uno stuolo di streghe volano come storni e le genti, spinte dalla fame, sono mandrie tra le tombe… “Coraggio, fratelli, non buttatevi giù. E’ l’ora degli eroi, di dire MAI PIÙ. Un giorno tutto questo avrà fine, il nostro futuro non è tra le rovine. Impugniamo gli arnesi e con le nostre forze, scaviamo, costruiamo, riedifichiamo, con uno slancio rinnovato e la mano sicura… ehi tu, di là, perché devasti la pianura?”
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