Avessi detto "moscone", avrei capito, ma non l'ho detto, e se l'ho detto non me lo ricordo.
domenica 2 dicembre 2007
Schegge
E’ solo un umile ricordo, una scena, una scheggia di vita volata via come una stella cometa, e come una stella cometa tornata graffiando il mio cielo una notte di san Lorenzo. E’ la dolce, la tenera, l’immensa immagine della felicità. Una di quelle immagini che poi ti ritrovi come la compagna che fa con te il resto del cammino, che ti aspetta quando il tuo incedere si fa troppo lento e doloroso, che veglia il tuo sonno e si fa consolatrice le notti di solitudine. Una scheggia di vita, un battito di cuore. Papà. Sto per fare quello che ho spesso fatto non sapendo che forse è per l’ultima volta. Ho in mano le tronchesine o le tenaglie che usavi in cantiere: non farò ai tuoi piedi l'affronto di prendere un semplice tagliaunghie, questo no! Il rito sta per iniziare. Sembrerebbe che il gatto ghiotto di lunule lo abbia capito, come al solito, ma si avvicina prudentemente, forse memore del missile che gli ha centrato l’occhio la volta precedente. Ora una scheggia colpisce il mio, scheggia d’addio, una la cristalliera, scheggia in crociera, una il mio cuore. Scheggia d’amore.
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