venerdì 22 maggio 2009

Dieci anni

Il 1999 lo ricordo come fosse ieri non solo perché era l’anno dell’eclisse o perché come tutti aspettavamo il millenium bug e le sue incontrollabili conseguenze. Eravamo in attesa sì ma del nostro secondo figlio.

Lo volevamo così com’è ora, un po’ dispettoso ma tanto coraggioso: quando saremmo invecchiati ci avrebbe pensato lui a difenderci. Lo immaginavo nell’atto di buttare pentoloni di olio bollente sul nemico o più semplicemente di rispondere pesci in faccia a chi se lo merita, cose che non so fare…

L’avventura prese inizio a maggio di dieci anni fa quando avevo la pancia più grossa di quella della mia metà. Ricordo le preoccupazioni, le lunghe attese dal mio ginecologo, le visite specialistiche di cui nessuna rimborsata, il caldo, i pruriti, i fastidi. Stavamo procedendo magnificamente verso il grande evento.

Inverno 2000, mia moglie volle assistere ad ogni costo e nonostante le avessi fortemente sconsigliato di farlo. Ricordo le urla disperate di mio figlio che si affacciava alla vita ma nacque sano con tutte le dita a posto. Sapeste come beveva il mio latte! Era uno spettacolo vederlo!

Fui dimessa quattro o cinque giorni dopo. Finito il congedo forzato per maternità, rientrai al lavoro dove non vedevo l'ora di ritrovare le amiche e parlare di pappe e di pannolini. Se non sei mai stato mamma non puoi capire le gioie della maternità e come questa ti cambi dentro, nel profondo.

Oggi ho due ragazzi che mi danno grandi soddisfazioni e un marito che vorrebbe tentarsi il terzo ma sinceramente, ho già dato.

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