venerdì 17 settembre 2010

L'invito

Ogni giorno che Dio ha fatto, quando mi vengo a sedere su questa panchina nel parco, guardo lei che guarda me. Ma rimaniamo lì, a distanza, come due leoni sul sagrato, l'uno a spiare i gesti dell’altra, a leggere nei nostri cuori, come lei legge nel suo libro, una storia d’amore che non vuole cominciare. Sapesse…


Sapesse che sono seduto su un chilo di emorroidi… e un chilo d’emorroidi sono un motivo sufficiente per non far nascere un amore. Chissà, mi dovrei alzare, sorreggere il suo sguardo, sorriderle e, con tutto il coraggio di cui sono capace, dirle: “Signorina, perché non viene a pranzo domani a casa mia? Mi farebbe un immenso piacere…”

Dovrei… E che cosa le cucino poi? Due spaghetti alla carbonara?

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