domenica 19 dicembre 2010

La triste storia di Adele Fiori

Ascoltate signore e signori, ascoltate la triste storia di Adele Fiori su cui la sorte crudele ha scatenato le sue ire e lanciato tre bombe a mano. Mi ascolti? Sì, ti ascolto. Ah, credevo che non mi ascoltassi. Venite farfalle, venite gente, avvicinatevi prego. Basta così. Ascoltate la triste storia di Adele Fiori che incontra l’amore e che dall’amore viene tradita. Prima: ciao amore come stai? Bene? Sì, bene, grazie. Dopo: sono triste e sola e poi non ti amo più. Crollano i palazzi, si spaccano i cuori, il cibo fa schifo, ha voglia di vomitare. Sei incinta? No. Signore e signori, non si amano più. Non si amano più ma dormono nello stesso letto. Dormono, si fa per dire perché lei fa degli incubi. Sogna dei calamari e dei polpi giganti e poi si sveglia in piena notte. Non dirmi che sei diventato un polpo gigante e che stai per mollare l’inchiostro nel letto! Non lo sopporterei, ne morirei! E invece sì. Ma non è inchiostro: è gas asfissiante! Che puzza! Se non vi interessa la mia storia andatevene pure, staremo meglio soli. Sì, gas asfissiante e Adele Fiori non voleva morire asfissiata. E’ inverno. Lo so che siamo in estate. E’ inverno nella storia. Apre la finestra e si spinge più all’infuori che può. Ora sono due le puzze: quella di scoreggia del marito e quella della mondezza nella strada. Adele Fiori preferisce la puzza della mondezza. Vola giù. Per un attimo batte pure le ali e immagina di essere una rondine di primavera. Per quelli dell’ultima fila che non l’hanno capita: Adele Fiori muore. I vulcani eruttano, scoppiano le bombe atomiche, scappano i topi, piangono gli animali della foresta. Il marito, che è stato svegliato dalla propria scoreggia, si gratta e dice: non ho neanche bisogno di divorziare. La storia è finita. Se vi è piaciuta, bene, altrimenti peggio per voi, vuol dire che non vi piacciono le mie storie.

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