venerdì 4 gennaio 2008

Cime maestose




In vico Tifatina, solenne su una lunga cordigliera di cassonetti, buste e bustoni neri condominiali rigonfi di spazzatura, il Gennargentu se la sta vedendo alla pari col Monte Bianco. Ma la sfida vera, quella che conta, quella tra giganti, ha luogo pochi passi più in là. Gennaro Esposito guarda il K2, più arrogante che mai sopra i suoi contrafforti di cartoni e cassette per la frutta, oltre i dolci pendii verdi dove regnano sovrani le foglie di carciofo e i resti di qualche pizza di scarola. Di rimpetto, l’Everest innevato dalle candide buste di plastica e i pezzi di polistirolo di un Natale appena trascorso.
Gennaro Esposito è indeciso. Capisce che la sua scelta è importante. Affidando la sua busta di immondizia all’uno o all’altro dei mitici monti assegnerebbe nel contempo il titolo di campione d’inverno. Guarda ora la sua busta bianca, ne legge la scritta “difendi la natura” e decide di non decidere. La busta sorvola leggera l’Himalaya e atterra dolcemente sulle nevi eterne del Kilimangiaro.
In vico Tifatina c’è tanta di quella cacca di cani che quando sei andato a buttare la mondezza torni più alto di cinque centimetri.

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