giovedì 11 agosto 2011

Uomini anonimi

Gli uomini che decidono un bel giorno di radersi completamente i capelli credendo di risolvere definitivamente i problemi di un’incombente calvizie non sanno quel che fanno. E’ vero, spariranno per sempre baie di Hudson e circhi di Gavarnie  ma i problemi creati da quell’irresponsabile gesto saranno ben maggiori di quelli risolti. Questi uomini non pensano alle mille difficoltà della gente attorno a cominciare dalle mogli. Perché?
Perché diventano tutti uguali. Avete mai messo dieci teste rasate una vicina all’altra? Impossibile distinguerle. Un pelato rassomiglia a un altro pelato come un uovo a un altro uovo. Sì, si può sempre chiamarli per nome ma quando una moglie in una piazza affollata chiama “Mario!” e sono in dieci a rispondere che fa? Unica soluzione: marcare il proprio marito a uomo, oppure optare, come fanno in tante, per il nastrino rosso al polso, o per il blu, o obbligare il marito a portare sempre con sé il telefonino ma quando questo squilla, puntualmente, squillano pure quelli degli altri… Senza considerare che la maggior parte degli uomini non sopportano di essere marchiati in tal modo e eliminano, perfidi, ogni segno distintivo per tuffarsi nelle incommensurabili gioie del più totale anonimato. Che pagano.
L’anno scorso, su una spiaggia affollata della Costa Smeralda, una signora aveva deciso di farsi il bagno da sola pensando che al ritorno avrebbe riconosciuto il consorte dal nastrino e dal telo sul quale era sdraiato. Malauguratamente, la corrente la trascinò diversi metri più a destra senza che se ne rendesse conto. Quando tornò sulla spiaggia guardò l’uomo davanti a lei: nastrino, telo di mare, tutto coincideva… Tutto tranne una cosetta. Ma non ci fece troppo caso…

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