domenica 8 marzo 2009

Il Cyrnos


La città di Bastia, che sposa i pendii che declinano verso il mare, è un anfiteatro sui suoi porti e il lontano orizzonte su cui galleggiano le isole d’Elba, di Capraia e di Montecristo. E’ un via vai di navi, francesi e italiane, che qualche volta, specialmente d’estate, aspettano il loro turno per potere entrare in porto. Spettacolare il testa a coda che eseguono proprio davanti ai due fari prima di entrare come delle regine con la prua che già guarda all’uscita e al prossimo scalo! Quante volte ho assistito all’abbordaggio della pilotina e al cambio dei comandanti, quante volte ho risposto al saluto dei passeggeri che gesticolano sui ponti! Stavo ore e ore affacciato alla mia finestra a seguire questa vita portuale, a cercare di riconoscere le navi che instancabilmente si succedevano lungo le banchine d’attracco.

Alcune erano prestigiose come il Fred-Scamaroni che verrà venduta agli egiziani, ribattezzata Salem Express poi affondata nel Mar Rosso trascinando nella morte oltre 400 passeggeri.

Ce n’era una che riuscivo a riconoscere alla prima occhiata: il Cyrnos, in servizio dal lontano 1929, utilizzato come ricognitore e posamine dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale poi affondato nel porto di Marsiglia nel 1944. Rimesso in servizio affonda di nuovo nel 1947 a La Ciotat. Recuperato un’altra volta eccolo sulle rotte che uniscono la Corsica al continente.

Oggi non sono solo io ad essere affacciato alla finestra, oggi c’è tutta la città che guarda il porto. Il Cyrnos si è appena liberato dagli ormeggi. Lentamente raggiunge il centro del porto, supera i fari e si ferma come volesse dare un ultimo sguardo all’isola di cui porta fieramente l’antico nome. Le sue sirene sono potenti, strazianti. Sono un pianto d’addio alla Corsica e alla vita. Ho pianto come a un funerale e, in effetti, lo era. Il Cyrnos verrà impietosamente demolito nel 1967 a La Seyne dopo una carriera di oltre 37 anni.

Nessun commento: